Morcone si appoggia sul declivio di una collina rocciosa che, dalle prime alture del Matese, sovrasta la valle del Tammaro, dove un lago artificiale creato dalla diga di Campolattaro ospita un’Oasi naturalistica del WWF.
Resti di possenti mura poligonali testimoniano l’arce, al sommo della cintura fortificata collinare di fase sannitica, cui fanno riscontro numerosi frammenti ceramici di IV-III secolo a.C. trovati in un orto nel centro abitato.
La romanizzazione determinò il diffuso insediamento di fattorie e ville rustiche, soprattutto nel versante a ridosso del Tratturo Pescasseroli-Candela. Ritrovamenti archeologici ne segnano l’appartenenza al territorio dei Liguri Bebiani, imperniato sul centro urbano oggi ricadente nel comune di Circello.
La ripresa dell’abitato collinare, avviata nel periodo longobardo, trova compimento nel complesso castellare (sorto sui resti delle mura sannite), di cui si ha menzione per la prima volta nel 1122, nel contesto del conflitto tra le signorie normanne di Giordano conte di Ariano e Guglielmo duca di Puglia.
Controversa, pur sufficientemente documentata, la presenza a Morcone di una sede vescovile tra il 1058 al 1122 sembra favorire l’evolversi di Morcone da Castrum a Civitas, in uno con la crescita dell’insediamento grazie alla convergenza di gruppi di popolazione rurale attratti dalla posizione sicura del colle, che si va proteggendo mediante un sistema di mura difensive, attestato già nel 1054.
Si va così configurando il borgo che nella sua forma matura è ripartito in sestieri, corrispondenti alle sei porte urbiche, delle quali unica testimone rimane quella di san Marco. Ciascun sestiere si aggregava attorno ad una chiesa parrocchiale, riferimento identitario civico e religioso.
Una rete di scalinate e stradine selciate di pietra va intrecciando il fitto tessuto urbano, che ancora si conserva, fatto di vicoli, cortine di case, slarghi improvvisi, con continui mutamenti di scena e repentine aperture di squarci panoramici, tra orti urbani e antiche fontane/lavatoio, piazzette: tra le più suggestive pazza del Pozzo (adornata da una bella fontana del 1826) e piazza San Marco.
Tra portali barocchetti e porticati rustici, in atmosfere da viaggio nel tempo, dal silenzio salgono note di vento, canti di passeri e ritmi di passi.
La città, con Ruggiero II re di Sicilia passata alla proprietà regia, poi dotata di statuti municipali (Antique Assisie), trova un’ulteriore fase di crescita nel XIV secolo, quando si sviluppa l’Universitas, antica istituzione della comunità locale, regolamentata durante il regno degli Angiò, di cui resta memoria nella loggia medievale deputata alle assemblee popolari. Nel 1381 ospitò a lungo la regina Margherita di Durazzo con i figli tra i quali il futuro re Ladislao. Il castello di Morcone fu perciò al centro delle manovre diplomatiche e militari nello scontro dinastico tra i rami familiari della casa angioina. Feudo della potente casata Gaetani, Morcone nel regno aragonese acquistò ulteriore vigore grazie all’industria dei panni di lana, sviluppatasi attraverso l’utilizzo di macchine idrauliche (balchiere), che per due secoli coinvolse centinaia di lavoranti nelle varie fasi di produzione: nel 1700 Morcone era tra i primi dieci centri italiani per quantità di lana lavorata, dando luogo a un ceto artigiano specializzato che si organizzò in corporazione. Nel frattempo il feudo passava di mano in mano per le signorie dei D’Aponte, dei Baglioni e infine dei Carafa, che lo detennero fino all’abolizione della feudalità (1806).
Nel borgo storico tra gli edifici religiosi si distinguono alcune chiese. Santa Maria de Stampatis (santuario mariano della Madonna della Pace) di impostazione romanica a tre navate absidate, è caratterizzata da un solido campanile che si innalza davanti alla facciata. L'interno, rifatto dopo il terremoto del 1688, custodisce una pregevole scultura lignea della Vergine con bambino, di gusto tardo-gotico, ritenuta miracolosa.
Chiusa al culto, la chiesa di San Giovanni de Restauratis, con la facciata di gusto abruzzese domina il sagrato insieme a una torre d'orologio civico in un angolo di fascinosa suggestione.
La piazza San Bernardino è dominata dalla chiesa civica edificata nel XVI secolo, distrutta da un incendio nel 1917, riedificata nel 1987 in forme che si richiamano al Razionalismo architettonico, è utilizzata come auditorium. È qui che, grazie alle attività promosse dalla Accademia Murgantina, generazioni di musicisti celebri o in cerca di affermazione, hanno eseguito i repertori più svariati, dal classico al Jazz.
Al limitare nord della piazza, la Loggia della Dogana (luogo di contrattazioni, di riscossione e controllo fiscale e di riunioni civiche) è oggi “Casa delle associazioni”.
La chiesa di San Marco (ricostruita nel 1900) presenta un ciclo di vetrate artistiche con scene della Via Crucis che richiamano personaggi e temi del mondo contemporaneo (Giovanni Paolo II, Aldo Moro, madre Teresa di Calcutta, la pace, la fame nel mondo).
Nel cuore del borgo è la SS.ma Annunziata, menzionata nel 1305, con l'annesso cenobio dei Celestini, che dal XVII secolo fu dei Domenicani. Espropriato e messo all’asta durante il periodo francese, passò alla proprietà privata. Fu poi ceduta ai padri Liguorini che vi abitarono fino agli anni '70 del 1900. Oltre al bell’altare in marmi policromi, il tempio custodisce significative opere pittoriche.
Accanto al grande novecentesco edificio scolastico, la cappella di Sant'Onofrio, sede di Confraternita, conserva affreschi, una tela del XVII secolo ed un prezioso organo del '700.
Nella parte bassa del paese, le chiese parrocchiali di San Martino e di San Michele Arcangelo e la chiesetta civica dedicata a san Nicola, serbano il segno di antichi splendori.
La chiesa più antica di Morcone intitolata al SS. Salvatore, sulla rocca del paese, fondata sui resti di una struttura di epoca ellenistica, conserva solo resti di mura con tracce di affreschi, un fonte battesimale del XVII secolo e un sarcofago del 1316.
Poco fuori dal borgo, il seicentesco convento dei Padri Cappuccini fu noviziato di san Pio da Pietrelcina. Oltre alla sua cella e a un piccolo museo, di grande interesse sono la sala del fuoco comune, il refettorio e la biblioteca. La chiesa, conserva due magnifici altari lignei lavorati ad intarsio alla maniera sorrentina, oltre a diversi dipinti.
Non lontano dallo scalo ferroviario la piccola chiesa dell'Addolorata, del 1670, conserva una grande tela di scuola napoletana del XVIII secolo con la Madonna dei sette dolori.
Tra le dimore gentilizie Casa Sannia, è oggi sede del Museo civico. La casa municipale integra elementi dell’antico palazzo gentilizio dei De Nunzio con soluzioni architettoniche novecentesche, frutto di una ristrutturazione post terremoto del 1980.
Al limite del borgo, lungo la forra torrentizia del torrente san Marco, l’antico mulino Florio è un esempio di archeologia industriale, restaurato e funzionante a scopo didattico.
Morcone è sede della manifestazione Il Presepe nel Presepe, che giunge alla 40esima edizione nel 2025 mettendo in scena uno tra Presepi viventi più belli in Italia.
La Fiera di Morcone giunta alla 48ª edizione nel 2023, con un'area espositiva di circa 40.000 mq, è rivolta principalmente ai settori agricoltura, zootecnia, edilizia, artigianato, gastronomia, arredamento ed è sede di manifestazioni culturali, convegni e incontri tematici.
L’ Accademia Murgantina nasce nel 1981come evoluzione dal Liceo musicale B.Cesi, istituito dal Comune nel 1976. Nel corso degli anni, si afferma come Scuola civica musicale tuttora in attività. Ha acquisito notorietà grazie al Concorso pianistico internazionale «S. Rachmaninov» (iniziato nel 1982 e giunto alla XVII edizione nel 2013) e ai Corsi di perfezionamento estivo tenuti da Sergio Fiorentino, Severino Gazzelloni, Anna Maria Pennella. Ha inoltre promosso numerosi concerti eseguiti da solisti di vari strumenti, ensemble musicali, orchestre, cantanti e formazioni polifoniche.