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Isernia

Isernia incastonata in un paesaggio di monti dalle cime innevate fino alla fine di aprile e immersa nel verde delle sue colline, vanta origini antichissime risalenti alla preistoria. Infatti, alla fine degli anni 70, del secolo scorso, fu scoperto un sito preistorico dall’indubbia importanza, permettendo di ricostruire le dinamiche evolutive dei gruppi umani nel Pleistocene europeo. Lo scavo archeologico ha riportato in luce un piccolo pezzo della nostra storia evolutiva risalente a circa 600.000 anni fa. In epoca storica, invece, nella prima metà del III sec. a.C. Roma decide di fondare una città dal nome Aesernia per dare inizio ad un lento processo di romanizzazione del Sannio Pentro a quei tempi abitato, appunto, dal popolo sannita. Oggi il centro storico di Isernia, colpito più volte da terremoti e guerre, conserva ancora tante peculiarità, rendendola per alcuni aspetti, unica: siti archeologici, fontane, piazze, vicoli, chiese e l’artigianato locale con il merletto a tombolo.

La città d’Isernia dalle origini antichissime annovera uno tra i siti preistorici più importanti d’Europa dal nome “La Pineta”. Il sito paleolitico, portato alla luce alla fine degli anni 70 del secolo scorso, ha mostrato la sua indubbia importanza, aggiungendo importanti tasselli per ricostruire, nel migliore dei modi, le dinamiche evolutive dei gruppi umani del Pleistocene europeo. L’area archeologica si inserisce all’interno di una complessa serie stratigrafica e si estende su una superficie di paleosuolo di circa 700 mq. Lo scavo archeologico, senza soluzione di continuità ancora in corso, ha permesso il recupero di fondamentali testimonianze relative al nostro più antico passato, un piccolo pezzo della nostra storia evolutiva, ossia modi di vita e strategie adottate da gruppi di Homo heidelbergensis vissuti ad Isernia a partire da almeno 600.000 anni fa. Il parco archeologico, sempre visitabile, ospita al suo interno un museo che occupa una superficie di circa 4000 mq dove nelle sale espositive è dato grande risalto ai rinvenimenti archeologici del sito. Il percorso di visita è supportato da materiali multimediali audio e video trasformando la visita in un’esperienza unica. Di eccezionale suggestione nella sala centrale è la ricostruzione fedele di una porzione del paleosuolo con reperti originali frutto di studio e restauro. Diversamente, il centro storico della città, custodisce una stratificazione storico archeologica di tutto rispetto. Attraverso i setti murari superstiti in opera poligonale e quasi quadrata si riesce a ricostruire il perimetro e l'estensione di quella che doveva essere la colonia Latina di Aesernia fondata da Roma nel 263 a.C.. L'impostazione urbanistica del centro storico è fortemente condizionato dall'idea di città approntata dagli architetti romani. Difatti, nello scavo archeologico sottostante la Cattedrale di San Pietro Apostolo, è possibile visitare i resti di una vasta area sacra, posta come di consueto nel mondo romano, all’incrocio dei due assi principali della città antica. Il sito conta due templi di cui il più antico (III sec. a.C.) è un unicum, infatti, si contraddistingue per l’imponente podio decorato da una cornice modanata a doppia gola rovescia. Inoltre, il centro storico della città, custodisce nel sottosuolo i resti di parte di un criptoportico, offrendo al visitatore uno spaccato tangibile del vivere di quei tempi. Isernia ancora oggi, nonostante le distruzioni a seguito di terremoti e guerre, presenta innumerevoli elementi fortemente caratterizzanti come i vicoli, le piazze, i palazzi signorili, la chiese, le fontane; come la Fontana Fraterna, una delle fontane monumentali più belle d’Italia, ascrivibile alla prima metà dell’800, dove sapientemente sono stati riutilizzati elementi decorativi lapidei di epoche diverse, segno concreto della rilevanza storica della città. Sempre nel borgo antico bisogna assolutamente visitare il Museo Archeologico di Santa Maria delle Monache e il Museo Civico.

Borghi

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Spinete

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Vinchiaturo

Connubio eccellente tra tradizioni popolari, cultura e sapori, sorge presso l’omonima sella: il passo di Vinchiaturo, che separa l’Appennino Centrale da quello Meridionale

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