Baranello è un paese collinare a pochi chilometri dal capoluogo Campobasso.
Terra di agricoltori e commercianti come anche di attività legate alla trasformazione di alimenti.
Il paese è dislocato in molte contrade, la parte più antica è situata nella zona più alta dell’abitato e ha origini medievali conservandone l’impianto planimetrico.
Svetta la Chiesa madre dedicata a San Michele Arcangelo patrono di Baranello e festeggiato l’8 maggio. Chiesa ricca di storia e di gran valore artistico con dipinti di Amedeo Trivisonno, Battistello Caracciolo, Inchiongolo e della Scuola Napoletana.
Nella parte bassa del Centro abitato c’è Piazza Santa Maria caratterizzata dalla fontana dedicata alla dea Cerere eretta nel 1896 in marmo di Carrara e la Chiesa di San Biase o Confraternita del SS. Rosario.
Lungo la strada principale si può trovare l’ex Palazzo Comunale di notevole interesse artistico e culturale che ospita il singolare Museo Civico donato dall’architetto Giuseppe Barone. Una collezione di arte antica e moderna tra le più importanti per la quantità e il valore storico e artistico dei reperti che vi sono custoditi. Questo patrimonio proviene dalla collezione privata dell’architetto che lo donò all’amministrazione comunale e ai suo concittadini. Raccoglie circa 1800 reperti, sculture e quadri della scuola Bizantina, Fiamminga e Napoletana.
A Baranello sono nate diverse persone che con il lavoro, l’ingegno e le loro opere hanno dato lustro al paese e al Molise, ad esempio, il Conte Giuseppe Zurlo, Biase Zurlo, l’Architetto Giuseppe Barone, il pittore Alfredo Pizzanelli, l’atleta Antonio Giovinale...
Un paese ricco di storia come lo testimonia la presenza del vicino Monte Vairano, parco archeologico naturalistico, fondamentale acquisizione per la conoscenza archeologica del Sannio; infatti, sarebbero situati in quest’area i resti dell’antica Aquilonia, importante centro del Sannio Pentro.
Altre opere che meritano un cenno sono:
- l’antico lavatoio ristrutturato nel 2014,
- il Mulino Corona uno dei pochi mulini ad acqua esistenti lungo il corso del fiume Biferno che non è stato trasformato in centrale idroelettrica. All'interno del mulino si trovano i pochi resti di un'altra macchina idraulica molto importante: la gualchiera, antica macchina in legno costituita da grossi magli battenti e serviva prevalentemente a battere il "pannolana" (antico tessuto) per conferirgli una consistenza più morbida.
- la Chiesa di Santa Maria ad Nives con la sua Croce stazionaria antecedente all’anno 1547 e con buona approssimazione affonda i suoi natali nel 1200 situata in Contrada Cappella in un’ area collinare che concede un panorama affascinante sulla valle del fiume Biferno da dove si scoprono circa una decina di piccoli paesi molisani. Nel mese di Agosto si festeggia San Giovanni e per l’occasione si organizzano tornei, sagre e concerti.
- di notevole pregio è la Biblioteca Comunale “C.Niro” istituita nel 2000 e che raccoglie circa 25mila volumi di ogni genere con sezioni dedicate al Molise, testi antichi e rari, sezioni dedicate ai bambini, all’ambiente, al turismo e così via.
Ogni contrada del paese presenta una sua peculiarità ne negli ultimi anni si è riscoperto un forte senso di appartenenza per cui si organizzano pranzi dell’amicizia, fuochi dedicati a sant’Antonio Abate, luoghi di ritrovo.
Baranello è molto legata alle sue tradizioni e lo dimostra l’attaccamento al folklore e ai costumi autentici della fine del Settecento. Il costume femminile presenta dei tratti molto particolari e l’elemento più prezioso del costume è “Ru Bangale” o “zinale”, ampio grembiule usato nei giorni di festa da cui deriva anche il nome del gruppo folkloristico del paese “Le Bangale” nato intorno al 1930 che ha recuperato rituali, canti, danze e proverbi della tradizione rurale baranellese..
Diverse le associazioni che si occupano di folklore, di teatro, di eventi e di protezione del paese.
Molto sentita e apprezzata è la cucina tradizionale baranellese forte veicolo di aggregazione. Lo stesso vale per il dialetto, conosciuto e portato avanti anche dai giovani. Per essere cittadini del mondo è necessario prima di tutto conoscere il proprio posto, le proprie origini. Questi elementi sociali sono conservati ed ereditati da una generazione all'altra, perché sono di vitale importanza, diventano parte dell’identità del paese.
Baranello è molto legato alle sue origini, alle sue sagre, occorre infatti mantenere salde la nostra storia, le nostre tradizioni, le manifestazioni religiose o istituzionali, la tradizione è cultura. E la cultura è concetto che racchiude capacità, espressione di sé come persone e come comunità, memoria del passato e proiezione nel futuro, evoluzione, orgoglio. Nel corso del tempo le tradizioni possono persistere e conservarsi, oppure modificarsi ma sono aggregazione, unione, resilienza e dato che i piccoli centri tendono a spopolarsi vertiginosamente, si deve provare a tramandare il legame alle radici.