SEPINO - PAESE DA TRIPLA "A"...E NON SOLO...
Sepino è annoverato nel circuito dei Borghi più belli d'Italia, ha enormi potenzialità turistiche grazie alla sua tripla A: Archeologia, Acqua, Aria e tanto altro...
ARCHEOLOGIA
Il PARCO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI SEPINO è annoverato tra i primi 10 Siti Archeologici Italiani.
L’intera Area Archeologica di Sepino comprende tre Siti di struggente bellezza.
Il primo è la fortezza Sannitica Ocre Saipinatz (o Saipins), in località Terravecchia, definita da Tito Livio "fortissima atque potentissima". La città dalle mura megalitiche fu espugnata e distrutta nel 293 a.c. con la Guerra Sannitica più cruenta.
quasi mille metri d’altitudine, su una terra circoscritta dai torrenti Magnaluno e Saraceno, per adattarla alle particolari esigenze di difesa della popolazione. I ruderi archeologici si trovano all’interno della cinta muraria realizzata mediante grossi massi aggregati senza l'ausilio di leganti e con incastri che indicano una grande capacità costruttiva. Lungo il percorso delle mura si aprono tre porte: la "porta dell'Acropoli" da cui si usciva per l'approviggionamento idrico, la "postierla del
Si trova a
Matese” ad est e la "porta del tratturo".
Il secondo sito è il Tempio in Località S.Pietro in Cantoni risalente al IV sec. a.c. e recuperato nei secoli successivi ai culti del cristianesimo. Gli scavi hanno dato alla luce l'imponente struttura dell'edificio e reperti di rara bellezza come la statuetta della Dea Mefite.
Infine, il gioiello Altilia o, per meglio dire, Saepinum, dove il Turista può, come d'incanto, fare un salto nel passato di duemila anni e ritrovarsi in una città romana con una struttura urbanistica completa. Qui si può percorrere il Cardo e il Decumano Massimo, entrare dalla maestosa Porta Bojano e visitare la Basilica, il Foro, il Teatro (che poteva ospitare 3000 spettatori), le Terme, la fontana del Grifo ed altre fonti, i Mausolei funebri dei Numisi e di Caio Ennio Marso, i Templi, la Fullonica, Tabernae e Botteghe, l'Arco dedicato a Nerazio Prisco, giureconsulto e consigliere dell'Imperatore Traiano che lo designò quale suo successore. Vastissima la letteratura (facilmente rilevabile in Internet) sul sito archeologico di Saepinum che, oltre ad essere annoverato tra i primi 10 Siti Archeologici Nazionali, meriterebbe di essere riconosciuto "Patrimonio dell'Umanità UNESCO"
ACQUA
Il territorio di Sepino è ricco di torrenti e piccoli fiumi con una miriade di piccole cascate nel verde (famosa in loco la Cascata Castagne). Questi scenari, incastonati in un verde incontaminato, offrono la possibilità di balneazione, lunghi percorsi fluviali (Tappone, Magnaluno, ecc.) e tratti di itinerari per canoa (Tammaro). Decine sono le sorgenti di acqua sparse sulla circostanti Montagne, già meta di meravigliosi percorsi naturalistici che andrebbero tracciati e pubblicizzati. Regina delle sorgenti è quella oligo-minerale delle Tre Fontane, famosa per le proprietà terapeutiche fin dai tempi dei romani e imbottigliata oggi con il marchio acqua Sepinia.
Sono molteplici le antiche fontane del Borgo che dissetano il turista con acque cristalline e lo abbagliano per la loro bellezza, Da non perdere la Fontana della Canala (nel centro Borgo) e la Fontana del Mascherone con la stupenda scultura in pietra del Dio Oceano proveniente dalla Saepinum romana.
ARIA
Sepino è incastonato nel verde ai piedi del Matese dove svettano le vicine montagne di Mutria, Miletto, Muschiaturo, le cui cime oscillano sui 2000 metri e al cui centro c'è l'Altopiano di Campitello, con esteso pianoro a 1350 metri c.a. ricco di limpide acque e faggete. Molteplici i sentieri immersi nel verde che conducono il turista alle tante sorgenti. Campitello di Sepino, con la sua lussureggiante vegetazione e il suo vasto pianoro posto a 1350 mt. di altezza, è stato eletto Luogo del Cuore FAI.
IL BORGO
Gli abitanti del Borgo s'incontrano nella splendida Piazza Nerazio Prisco, che il Principe Umberto di Savoia, ospite del Generale Nicolò Giacchi suo maestro d'armi, nel 1935 definì come "aristocratico e piacevole salotto" e, ancor prima, Re Ferdinando II nel 1844 definì “un gradevole ritrovo”. Riedificata dopo il terremoto del 1805, su di essa affaccia la splendida Chiesa di Santa Cristina ed il Campanile a base quadrata, sormontata da una torretta ottagonale su cui svetta la maestosa guglia in ferro battuto a forma di "Buttiglione", da cui, lo stesso Campanile, simbolo di Sepino, trae amabilmente il nome. Tra tutti i monumenti del Borgo, speciale menzione merita la citata Chiesa madre di antichissime origini. Edificio a tre navate a croce latina, dedicato a San Salvatore fino al 1099, anno in cui le reliquie di Santa Cristina, trafugate da ignoti pellegrini, giunsero a Sepino. Numerose le Opere poste nella Chiesa e anche all'interno della Cappella del Tesoro, voluta nel 1609 dal principe Francesco Carafa: busti di Santi in rame argentato dell'oreficeria napoletana del 1600; Il busto di Santa Cristina in argento e rame dorato con reliquiario del 1700 e reliquie; il coro ligneo del '700; gli altari settecenteschi; le pregevoli tele (Madonna del riposo, Miracolo di Santa Cristina; Madonna delle grazie ecc.); l' Organo a Canne del 1742; il sepolcro del Vescovo Attilio del 1536 (Sepino era già Sede Vescovile); l'archivio parrocchiale con pergamene del 12esimo secolo; la Cripta o Grotta con statua lignea di Santa Cristina (luogo di culto più caro ai Sepinesi); i battenti in bronzo ed altri reperti esposti nel piccolo museo della Chiesa.
Altri "Beni" del Borgo che meritano attenzione: i Vicoli medioevali con scalini in pietra e i Portici del Borgo; il Chiostro del Convento Francescano del '500 (sede nel 1853 del primo Liceo-Ginnasio del Molise); il Ponte medioevale di San Rocco "a schiena d'asino"; le altre Chiese antiche del Borgo, soprattutto la Chiesa di Santa Maria.
STORIA
Di nobili origini non solo Sepino e le antichissime Saipins e Saepinum, ma anche le genti che hanno dato vita alla millenaria storia di questi luoghi. Nerazio Prisco, consigliere degli imperatori Traiano (che lo nominò suo successore) e Adriano, fu riconosciuto come uno dei massimi giureconsulti della sua epoca.
Nel 464 Sepino era sede Vescovile (Vescovo Palladio) e lì nacquero i Vescovi Antonio Attilio, Finelli, Guzzone, Di Nusco. Di Sepino Angelo Catone, nato nel 1465, medico personale di Re Ferdinando, ottenne una cattedra di Medicina a Napoli, insegnò anche Astrologia, Filosofia; fu medico personale di Luigi XI e scrisse la storia del suop regno il latino.
Nel 1840 vi nacque Carlo Arienzale Chiarizia, Presidente della Gran Corte Criminale di Napoli, a lui il Cardinale Pignatelli di Palermo regalò la maschera funebre autentica di San Carlo Borromeo conservata nella Chiesa di Santa Cristina.
Nel 1805 a Sepino nacque il Conte Michele Giacchi, Presidente della Corte dei Conti, consigliere di Francesco II ricevette il 7 Settembre 1860 Garibaldi ed evitò una sanguinosa battaglia civile. Fu nominato nel 1876 Senatore succedendo all’altro sepinese Giuseppe Volpe, poeta, filosofo e medico.
Nicola Giacchi, fratello di Michele, fu Deputato del primo Parlamento Italiano e Presidente di Corte di Appello.
Figli di Michele Giacchi: Biagio (fondò la sede di Milano della Banca Romana), Giuseppe (Console a Saraievo e Ministro pluripotenziario ad Amburgo), Alfonso (Generale e padre di Nicolò Giacchi che, su espressa richiesta del Re Vittorio Emanuele III, fu maestro d’armi del Principe Umberto ospitato a Sepino nel 1935. Nel 1846 a Sepino nacque Alfonso Finizia, il nonno materno Biase Giacchi ospitò Ferdinando II, la madre fu Prima Dama di Corte della Regina Cristina di Savoia.. Alfonso, generale, medaglia d’argento al valor militare, fu al fianco di Garibaldi. Nel 1859 nasce il Generale Cristinziano Caserta, protagonista delle prime imprese coloniali amico di Armando Diaz e di Gabriele D’Annunzio.
Nel 1869 nasce a Sepino Vincenzo Tiberio, uno dei più grandi scienziati del secolo e primo nella storia a scoprire, prima di Fleming, il potere degli antibiotici.
Nel 1920 a Sepino è istituito il “Circolo dei Signori” noto ritrovo molisano dove tenne dotte conferenze Michele Finizia che conosceva la Divina Commedia a memoria e il Latino e il Greco come pochi.
Già nel 1870 a Sepino c’era il Liceo Ginnasio Angelo Catone, primo Liceo del Molise. Preside era don Luigi Mucci i cui studi su Saepinum furono ripresi dal Nobel Teodoro Momsen.
Questo è la nobile Sepino, il Paese dalla tripla "A", con il suo affascinante Borgo, le antichissime città di Saipins e Saepinum, dove respiri aria purissima tra boschi e faggete e puoi dissetarti da naturali sorgenti ed antiche fontane.